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Pompei scavi
Oggi Pompei è una famosa meta di turismo religioso che ogni anno affolla il Santuario della Madonna del Rosario, e di turismo archeologico che si reca in visita agli Scavi di Pompei che offrono una fotografia praticamente completa di città romana.
La fortuna della città fu sin dall'inizio legata alla sua posizione sul mare che la rendeva il porto di riferimento per i paesi dell'entroterra.
Breve cenno storico:
Di origine osca, ha subìto l’influenza greca prima e quella dei sanniti dopo che nel corso del V secolo conquistarono tutta la Campania. Il II secolo avanti cristo fu per Pompei un periodo di splendore e benessere economico che portò alla costruzioni di edifici pubblici come il Tempio di Giove e la Basilica nell'area del Foro, e privati come la Casa del Fauno di grande magnificenza.
La situazione economica restò florida ancora per molto tempo. Durante l’età imperiale ci fu l'ingresso a Pompei di famiglie filo-augustee della quale sono un chiaro esempio l'Edificio di Eumachia e il Tempio della Fortuna Augusta. Nel 62 d.C. un disastroso terremoto provocò gravissimi danni agli edifici della città; gli anni successivi furono impiegati nell'imponente opera di ristrutturazione ma prima ancora che potesse terminare ci fu la tragica eruzione del 24 agosto del 79 d.C. che seppellì Pompei definitivamente.
Eruzione del 79 d.C.:
La mattina del 24 agosto dell'anno 79 d. C. i Pompeiani videro una nuvola aleggiare sul cono del Vesuvio. Verso le dieci la lava solidificata che ostruiva la fuoriuscita di materiale eruttivo si spaccò sotto la spinta dei gas e si frantumò in aria, trasformato in lapilli che, spinti dal vento, presero a cadere sulla zona a sud-est del vulcano per un raggio di 70 km. Su Pompei si depositò un primo strato di lapilli bianchi, poi un secondo di lapilli grigi. La pioggia continuò per quattro giorni, accompagnata da esalazioni di gas tossici. Sopravvennero frequenti scosse di terremoto. Chi non ebbe modo di fuggire fu soffocato dai gas. Altri restarono schiacciati dai tetti delle case, crollati sotto il peso dei lapilli. Fu una vera catastrofe.
I lavori di escavazione, che nel corso del tempo hanno riportato alla luce Pompei, hanno avuto inizio intorno alla metà del 1700 sotto il dominio di Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie. Inizialmente i lavori vennero condotti in modo discontinuo e in punti diversi dell'area: furono così riportati alla luce parte della necropoli fuori porta Ercolano, il tempio di Iside, parte del quartiere dei teatri.
All'inizio del 1800 con l’occupazione francese, ci fu un incremento degli scavi che rallentarono nuovamente con il ritorno dei Borbone. Dopo l'unità d'Italia si ebbe una svolta nel metodo di lavoro. Si cercò di procedere in modo sistematico e più dettagliato, fu anche introdotto il metodo dei calchi in gesso che permetteva di recuperare l'immagine delle vittime. All'inizio del nostro secolo i lavori di escavazione si sono estesi giungendo alla scoperta di edifici di grande prestigio. Recentemente l'attività di scavo si è ridotta e si è data maggiore importanza al restauro.
Visita guidata agli scavi di Pompei:
- 1-Terme suburbane: Furono edificate su una terrazza artificiale sul mare appena fuori le mura. Al piano terra si trovano gli ambienti termali tra cui le piscine calde e le piscine fredde. Gli ambienti inoltre sono tutti riccamente decorati. Nello spogliatoio appaiono pitture con un repertorio di posizioni erotiche. L’impianto è unico e non appare suddiviso in settori maschile e femminile.
- 2-Porta Marina e cinta muraria: Così chiamata perché orientata verso il mare. Edificata forse nel II secolo a.C. fu costruita in calcare del Sarno. La porta riapre con due fornici a volta, il più stretto per i pedoni e l'altro adibito esclusivamente a mulattiera. Sulla destra della porta in passato vi era una torre, inglobata successivamente nelle strutture della Villa Imperiale. La cinta muraria è ancora visibile, fu impostato già nel VI secolo ed è lungo oltre 3.200 metri. Protetta all’esterno da un fossato e all’interno da un terrapieno, doveva assicurare la difesa di Pompei specie nella zona Nord, dove sorgevano più torri perché la natura pianeggiante del suolo rendeva la città più vulnerabile.
- 3- Tempio di Venere: fu costruito sulle propaggini Ovest della collina di Pompei, verso il maree e il fiume Sarno, in onore di Venere protettrice di Pompei. Dal tempio si godeva lo spettacolo del golfo di Napoli. Il Tempio fu completamente distrutto dal terremoto del 62 e quando intervenne il terremoto del 79 l’edificio non era stato ancora completamente ricostruito. Oggi della vecchia struttura è visibile solo il podio del tempio.
- 4- Tempio di Apollo: Si tratta di uno dei templi più antichi della città. Secondo alcuni risale al VI secolo a.C.. Il santuario era circondato su tre lati da un portico con colonne ioniche di tufo, stuccate e trasformate in corinzie dopo il terremoto del 62 d.C.. Il tempio, di tipo italico, si innalza su di un alto podio. La cella, decorata con un mosaico pavimentale a cubi prospettici conteneva la statua del Dio e un omphalos in pietra, simbolo dell’ombelico del mondo venerato nel santuario di Apollo a Delfi. Dinanzi al Tempio si ergono un altare di età repubblicana ed una colonna con una meridiana, ovvero un orologio solare. Contrapposte dinanzi al portico, invece, le statue bronzee di Apollo arciere e della sorella Artemide.
- 5- Basilica: E’ un gigantesco edificio a tre navate con ingresso monumentale sul Foro che rappresentava il centro economico politico e commerciale di Pompei. La piazza del Foro ha forma rettangolare e un tempo era ricca di statue. La Basilica, risalente al II secolo a.C., costituisce un esempio di architettura molto diffusa nel mondo romano. L’interno è costituito da un’enorme piazza coperta il cui tetto era sorretto da 28 colonne alte almeno 11 metri. Questo ha fatto presumere che l’edificio fosse usato anche con funzione di foro coperto, inoltre, la presenza del seggio dei giudici per l’amministrazione della giustizia, posto su di un podio alto circa 2 metri fa intuire che la Basilica avesse anche funzione di tribunale.
- 6-Foro: era il centro della vita religiosa, politica ed economica di Pompei. La piazza rettangolare era occupata sul fondo dal Tempio di Giove, inquadrato ai due lati da archi onorari con fontane, e circondata sugli altri tre lati da portici a due piani con colonne in travertino. Alcune colonne in tufo sul lato meridionale testimoniano una fase più antica, forse dei primi decenni del I secolo a.C. Sul lato meridionale del Foro si aprono gli edifici municipali. La funzione dei singoli ambienti è tuttora incerta. Si suppone che al centro vi fosse la Curia. Ai lati della Curia erano poste la sede dei due sindaci che detenevano il potere giurisdizionale, e la sede degli ædili, ovvero gli assessori addetti al funzionamento della città. Ad angolo con la Via dell’Abbondanza, una delle vie più famose di Pompei un tempo ricca di botteghe e residenze, c’è il Comitium, ovvero il seggio elettorale. L’antica pavimentazione a grandi lastre di travertino fu saccheggiata dopo l’eruzione assieme alle statue, alcune anche equestri, dedicate a personaggi imperiali e ad illustri pompeiani.
- 7- Edifici dell’Amministrazione pubblica: Ristrutturati dopo il sisma del 62 d.C, non furono costruito su progetto unitario. La struttura è caratterizzata da ambienti rettangolari, con nicchie centrali.
- 8- Edificio di Eumachia: La sacerdotessa Eumachia era la patrona dei lavandai e in età tiberina fece costruire l’edificio. Le nicchie presenti sulla fronte accoglievano statue celebrative. L’interno aveva un portico colonnato adornato con statue. L’edificio forse era il mercato della lana o la sede della corporazione dei fullones. A destra della scala c’era, murata, una giara dove si orinava salendo su una scaletta. L’orina veniva utilizzata per sgrassare candeggiare e presto il suo uso venne tassato dall’Imperatore Vespasiano.
- 9- Tempio di Vespasiano: Al tempo dell’eruzione del Vesuvio, il Tempio era in fase di costruzione o ristrutturazione. Alcuni studiosi ritengono che il tempio sia stato dedicato al Genio di Ottaviano Augusto, primo Imperatore romano, e poi di volta in volta , al Genio degli altri Imperatori, da ultimo a Tito Flavio Vespasiano.
- 10- Santuario dei Lari Pubblici: fu eretto dopo il terremoto del 62 e fu dedicato agli dei protettori di Pompei per espiare l’avversione divina che si era manifestata dopo il tragico evento. L’edificio ha una struttura molto complessa e articolata da nicchie e colonne addossate alle pareti.
- 11-Macellum: mercato coperto era il mercato della carne e del pesce. L’edificio, a pianta rettangolare raccolta attorno a una corte porticata su cui si affacciavano le botteghe, risale al sec. II a.C.
- 12- Tempio di Giove: Il Tempio di Giove si erge in mezzo al lato settentrionale del Foro, sullo sfondo del Vesuvio. Era il maggior tempio della colonia. Consacrato alla Triade Capitolina, composta da Giove, Giunone e Minerva, l’edificio sorge su di un alto podio munito di ripostigli dove era forse custodito il tesoro della città. La facciata era rivestita di stucco bianco, ad imitazione del marmo. Ai lati del tempio una scenografia monumentale ad archi chiudeva la piazza del Foro.
- 13-14- Granai del foro e Mensa Ponderaria: era il mercatino di frutta e verdura. Realizzato dopo il 62, era affiancato da una grande latrina. Oggi è utilizzato come deposito di reperti archeologici. Poco distante la mensa Ponderaria, ufficio pubblico dove avveniva il controllo dei pesi e delle misure.
- 15-Terme del Foro: Sono le uniche ad essere state rimesse in funzione dopo il terremoto del 62 d.C. Erano fornite di un impianto di riscaldamento e due sezioni, maschile e femminile. La sezione maschile era munita di spogliatoio. Da qui si passava all’ambiente per il bagno freddo poi ad un ambiente tiepido ed infine all’ambiente caldo.
- 16-Tempio della Fortuna: l’edificio risale al I secolo d.C. e fu gravemente danneggiato dal terremoto del 62 d.C. La gradinata, interrotta in basso da un altare, era recintata con una cancellata. Nella cella, preceduta da 4 colonne in facciata e 2 ai lati, era la statua della Fortunae, nelle nicchie laterali, quelle della famiglia imperiale e forse dello stesso Tullius.
- 17-Casa del fauno: Così chiamata perchè nell’atrio fu scoperta una piccola statua in bronzo rappresentante un fauno. La Casa del Fauno è probabilmente la più grande delle residenze signorili pompeiane, in quanto occupa un’intera insula e accoglie tutt’oggi il visitatore con la scritta “Have” realizzata a mosaico nel marciapiede davanti all’ingresso. Per grandezza ed eleganza esula dal mediocre ambiente pompeiano ed è piuttosto paragonabile alle dimore principesche di Pella, in Macedonia. Risale al II secolo a.C e nel 1831 sul pavimento dell’esedra nel primo peristilio si rinvenne un enorme mosaico raffigurante la battaglia di Issos (333 a.C.) fra Alessandro Magno e Dario III di Persia. Si tratta probabilmente della copia a mosaico di un famoso dipinto del pittore greco Filosseno (IV secolo a.C). Per eseguirla occorsero un milione e mezzo di tessere.
- 18- Casa della fontana grande e della fontana piccola: Le fontane sono completamente coperte da preziosi mosaici. Nella casa della Fontana Piccola, attorno alla nicchia, c’è un bellissimo paesaggio che rappresenta il mare e delle case sulla riva. Nella casa della Fontana Grande ci sono delle copie di alcune statue bronzee, rappresentanti un putto con un delfino ed un pescatore.
- 19-Casa dei Dinosauri: Tra le case più sontuose di Pompei e molto famosa per la ricchezza delle pitture e gli ampi spazi aperti.
- 20- Casa di Meleagro: Prende il nome dalla pittura di Meleagro e Atalanta che è sulla parete sinistra dell’ingresso. Presenta un grandioso peristilio, con un’ampia vasca di giardino. Su di un lato si apre una vasta sala con colonnato interno di tipo ellenistico del cosiddetto oecus corinthius. In un’altra grande sala ci sono resti di una fastosa decorazione.
- 21-Casa di Apollo: Il Dio Apollo più volte raffigurato ha dato il nome alla casa. La casa ha la facciata di aspetto italico, ma internamente è decorata secondo il gusto del periodo pompeiano. Alle spalle del tablino c’è una fontana con alle spalle un cubicolo, sulla cui parete esterna un mosaico rappresenta Achille e Sciro, mentre all’interno un altro rappresenta scene figurate della Gara musicale fra Apollo e Marsia.
- 22- Casa del Poeta Tragico: La Casa del Poeta tragico risale all’età imperiale. La casa accoglieva gli estranei nel vestibolo dell’ingresso principale, con il mosaico raffigurante un cane alla catena e l’avvertenza “Cave canem”.
- 23-Casa di Pansa: Nobile esempio di abitazione preromana, presenta un piccolo peristilio a colonne esagonali, con decorazioni postagustee, con adiacenti altri ambienti.
- 24- Casa del Forno: Per lungo tempo fu l’unico panificio di Pompei. Nel suo giardino c’erano gli impianti di lavorazione.
- 25- Casa di Sallustio: Tra le più antiche, fu molto danneggiata dai bombardamenti del 1943.
- 26- Casa del Chirurgo: costruita di calcare del Sarno risale al IV secolo a.C. E’ stata così denominata per il rinvenimento di circa 40 strumenti chirurgici di bronzo e di ferro, tra i quali pinze, bisturi e forcipi esposti ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
- 27-28- Porta di Ercolano e Necropoli: Rappresenta la parte più interessante delle fortificazioni di Pompei, e così chiamata perché rivolta verso la città di Ercolano. Era dotata di tre fornici, uno maggiore per i carri e due minori per i pedoni. La tecnica di costruzione è stata definita mista, in quanto furono usate rocce e tufo per la sua edificazione. Oltre l’omonima porta si apriva la Necropoli con tombe a sedile, a mausoleo ed a camera. Come le altre necropoli di Pompei si trova oltre le mura della città.
- 29-Villa Diomede: è una delle ville più importanti di Pompei. Nel portico sotterraneo furono trovate circa 18 vittime. Un grande terrazzo scoperto si affaccia al sottostante giardino quadrato, il più ampio di Pompei, munito di piscina, fontana, triclinio estivo e quadriportico.
- 30- Villa dei misteri: Pompei deve molta della propria fama a questo complesso, straordinario non solo per la distribuzione planimetrica degli spazi interni ma anche per la decorazione pittorica. Il nucleo originale della residenza risale alla prima metà del sec. II a.C., ma venne rimaneggiato attorno al 60 a.C. (a tale intervento si devono i dipinti) e adattato in parte a villa rustica in età imperiale. La decorazione in terzo stile del tablino e i brani di pitture di paesaggio nell’atrio sono una sorta di introduzione e di preparazione al ciclo pittorico del triclinio posto a destra del tablino; il più vasto giuntoci dall’antichità (m 17 x 3), venne realizzato da un artista campano aperto agli influssi delle pitture greche di epoca classica ed ellenistica: Dioniso e Arianna in trono fungono da perno della rappresentazione di riti orfico-dionisiaci, raffigurati nelle varie fasi sopra una sorta di podio e con sullo sfondo una finta incrostazione marmorea. L’insieme è ancora oggi oggetto di discussione circa il significato dei singoli riquadri: secondo alcuni la scena di toeletta indicherebbe l’iniziazione femminile al matrimonio, secondo altri tutto il ciclo si riferirebbe alla nascita di Dioniso, simbolo delle forze irrefrenabili della natura, il cui culto fu da sempre circondato da mistero.
- 31 -Necropoli di porta Vesuvio: Alla madre del giovane edíle Caio Vestorio Prisco, morto all’età di 22 anni nel 75 d.C., la municipalità offrì il suolo per edificare la tomba ed una somma di duemila sesterzi per i funerali. Le decorazioni dipinte all’interno del recinto mostrano il giovane funzionario seduto sul suggestum nell’atto di emanare le leggi, la porta degli Inferi, i giochi gladiatori svoltisi in occasione dei suoi funerali ed uno stupendo servizio d’argento, segno della ricchezza della sua famiglia.
- 32 Castellum aquae: Posto nel punto più alto di Pompei, è un ripartitore di acqua che sfruttava la pressione di caduta dell’acqua per distribuirla in 3 condutture primarie. La struttura ha una pianta circolare con una volta a cupola di circa 6 metri di diametro.
- 33- Casa degli Amorini Dorati: Il nome si deve agli amorini su laminette d’oro (ora al museo nazionale di Napoli) che ornavano un ambiente. La Casa degli Amorini dorati sembra una residenza servile, tuttavia sembra che fosse di Cneo Poppeo Abito, la cui famiglia annoverò nel sec. I Poppea, moglie di Nerone.
- 34- Casa Cecilio Giocondo: è stata costruita in opera a telaio di calcare del Sarno. La casa è famosa per 2 rilievi di cui uno rubato, che rappresentano gli effetti del sisma del 62 d.C su alcuni edifici pubblici.
- 35- Terme centrali: verso via Stabia si era spostato l’asse economico di Pompei. Ecco perché in questa area si era sviluppato un progetto di complesso termale. Grazie ad sofisticato sistema si assicurava il riscaldamento degli ambienti, tuttavia al momento dell’eruzione l’intero complesso non ancora era stato completato: mancavano le fornaci, la piscina, la palestra e il giardino.
- 36- Casa dei Vettii: si visita soprattutto per lo splendido corredo di affreschi che ornano gli ambienti, rinnovati in età imperiale, appartenuti ai mercanti Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva.
- 37- Casa della caccia antica: La casa presenta la tipica struttura ad atrio-tablino, organizzato in modo sontuoso in modo che l’ospite potesse subito intuire lo stato sociale del padrone di casa. Molto ben conservate sono alcune decorazioni sulle pareti dell’atrio. Meno ben conservata una decorazione che raffigura una caccia alle fiere da cui forse trae origine il nome della casa.
- 38- Panificio: il pane si diffuse tra i Romani nel II sec a.C. Nel panificio è stato rinvenuto un forno, simile a quelli moderni e le macine in pietra lavica, dura e porosa, che non contaminava la farina con frammenti pericolosi.
- 39- Lupanare: da lupa che in latino significa prostituta, era uno dei bordelli di Pompei. Sia la piano inferiore che superiore c’erano letti in muratura e alle pareti varie decorazioni raffiguranti le possibili posizioni da assumere durante i giochi d’accoppiamento.
- 40-Terme Stabiane: Le Terme Stabiane furono erette nel primo impianto a fine sec. IV a.C.. I settori maschile e femminile si componevano dei tradizionali frigidarium, “apodyterium”, tepidarium e calidarium.
- 41- Foro triangolare
- 42- Il Tempio Dorico: fu costruito nel VI sec. a.C. Il tempio fu dedicato al culto di Ercole, e in seguito anche a quello di Minerva. Nel tempio c’era un’exedra con orologio solare, collocato dagli stessi duoviri che eressero l’orologio solare nel Tempio di Apollo. Dopo il terremoto del 62 d.C. la mancanza di edifici costrinse a trasformarla in palestra ed albergo per i gladiatori e le loro famiglie e per questo è denominata Caserma dei Gladiatori. Durante lo scavo fu trovato il corpo di uno schiavo legato ai ceppi e quello di una matrona piena di gioielli che era andata a far visita ad un giovane gladiatore.
- 43- Teatro Grande: è grande è ricavato in una cavità naturale del pendio della collina che venne sfruttata per aprire questo edificio pubblico sull’esempio dei teatri greci poi ampliato in età sillana.
- 44-Quadriportico dei Teatri
- 45- Teatro piccolo: l'impianto è simile a quello del Teatro grande, unì all’utilizzo musicale una funzione politica, in quanto fu più volte sede di assemblee.
- 46-Tempio di Asclepio
- 47- Tempio di Iside: è uno dei pochi edifici interamente risistemati dopo il terremoto del 62. Al centro del portico interno un basamento sorregge il sacello della dea, mentre l’ambiente sotterraneo presso l’angolo sud-est custodiva le acque del fiume Nilo indispensabili per i riti purificatorî.
- 48- Palestra sannitica: sorge alle spalle del Tempio di Iside sorge. La palestra ha pianta rettangolare e porticato su tre lati. All’interno uno spazio dedicato a gare ginniche, o riunioni di associazioni politiche o militari.
- 49- Casa del Citarista: ll nome di questa casa deriva dalla statua bronzea di Apollo Citarista rinvenuta nel peristilio ed ora conservata nel Museo di Napoli. L’edificio apparterrebbe a membri del ramo d’origine servile della famiglia Popidii.
- 50- Casa dei Ceii: forse il proprietario era il Ceius Secundus. La casa ha una struttura molto semplice ma ricca di decorazioni.
- 51- Casa del Menandro: era un’abitazione signorile del tempo, a testimonianza di ciò presenta delle banchine dove i clientes attendevano di essere ricevuti dal dominus.
- 52- Fullonica di Stephanus: i Fullones rappresentavano un’importante attività nell’antica Pompei: erano i lavandai. La Fullonica era una struttura ricavata da una casa preesistente in cui il primo piano era dedicato al lavaggio dei panni e il secondo all’asciugatura. I fullones usavano pestare i panni in acqua e soda o in alcuni casi orina, ricca di sostanze sgrassanti.
- 53- Casa del larario di Achille: deve il suo nome alle figure su sfondo azzurro che mostrano gli ultimi episodi della guerra di troia tra cui il duello tra Achille ed Ettore, la morte del Troiano la restituzione del suo cadavere al padre Priamo.
- 54- Casa di Giulio Polibio
- 55- Casa della nave Europa: deriva il suo nome dal graffito sulla parete Nord del peristilio che raffigura una nave da cargo con la scritta Europa.
- 56- Orto dei fuggiaschi: è un ampio spazio dedicato a vigneto che accoglie alcuni calchi di persone morte durante l’eruzione mentre cercavano di scappare.
- 57- Casa del Giardino di Ercole: impianto tipico a schiera. Il nome della casa deriva dalla presenza di un altare e un’edicola dedicate al culto di Ercole presenti nel giardino.
- 58- Casa di Octavius Quartio: appartenne a Octavius Quartio, ne è prova l’anello sigillo rinvenuto presso l’ingresso. In gran parte la casa ha conservato l’impianto originario, invece la parte verso l’anfiteatro è stata ristrutturata dopo il terremoto del 62 a.C.
- 59- Casa della Venere in Conchiglia: La casa fu danneggiata da una delle bombe cadute su Pompei nel 1943 e sembra impostata su una casa precedente. La casa è molto famosa per le raffigurazioni pittoriche presenti sulla parete sud della casa: un giardino rigoglioso e una copiosa fauna. Sulla destra è dipinta una vasca di fontana con uccelli, sulla destra invece la statua di Marte. Al centro una finestra che sembra aprirsi sul mare e, in un conchiglia, Venere che accompagnata da due amorini, sembra sospinta verso Pompei di cui era protettrice.
- 60- L’Anfiteatro: furono Marcus Porcius e Caius Quinctius Valgus a finanziare questo luogo di spettacoli, posto in posizione decentrata a causa dell’imponente afflusso di spettatori e a ridosso del circuito difensivo.
- 61- Palestra grande: l’ampio edificio, a pianta rettangolare è di età augustea. Forniva spazio verde per gli esercizi ginnici delle associazioni giovanili promosse dall’Imperatore.
- 62- Necropoli di Porta Nocera: è di notevole importanza con tombe a esedra ed a edicola. Caratterizzato da una forte imponenza architettonica è l’edificio funerario che la sacerdotessa Eumachia fece costruire per sé e i suoi familiari.
- 63- Porta Nocera e cinta muraria: la porta attuale, posta nel settore Sud- est della cinta difensiva, risale al IV sec.a.C. La porta nel suo complesso somiglia a quella di Stabia e Nola: dalla parte della città segue un corridoio con 2 bastioni alle estremità a protezione dell’ingresso.
- 64- Porta di Nola e cinta muraria: Così chiamata perchè la strada che vi usciva conduceva all’agro nolano. Un’iscrizione in lingua osca sulla facciata della porta ne attribuisce la costruzione al meddix tuticu(funzionario supremo) Vibio Popidio. Nella chiave di volta dell’arcata interna è scolpita la figura di Minerva, quasi come se la divinità proteggesse l’ingresso. La porta all’esterno, è preceduta da due bastioni.
- 65- Necropoli di Porta Nola: a est della strada che usciva da porta Nola c’era la Necropoli con tre tombe. Quella di M. Obellio Firmo, uno dei personaggi più in vista di Pompei. Delle altre due, una è anonima, l’altra è di Aesquilia Polla, moglie di un personaggio pompeiano molto influente in età augustea.
- 66- Casa dei Mosaici Geometrici: è di grandi dimensioni, accoglie infatti oltre 60 ambienti, ed è adagiata sulle pendici Sud Ovest della città in posizione panoramica.
- 67- Thermopolium di Vetutius Placidus: i Thermopolia erano una sorta di bar dove si servivano cibo e bevande calde. Erano frequentati soprattutto all’ora di pranzo perchè si usava pranzare fuori casa.
- 68- Thermopolium Caupona
- 69- Arco Onorario: Erano rivestiti di marmo e servivano a celebrare la famiglia dell’Imperatore
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