parco del Partenio
Il Partenio rappresenta il punto d'incontro di quattro province campane Avellino, Benevento, Napoli e Caserta. Si tratta di una catena montuosa che non ha sbocco sul mare; è lunga circa 30 km e le sue cime più famose sono Monte S.Angelo ad ovest e Montevergine ad est.
L'are delimitata a Parco comprende ben 5 Comunità Montane: Partenio, Baianese, Taburno, Montedonico e Trabucco ed ha un'estensione di 32.000 ha.
L'elemento predominante di tale montagna è, senz'altro, il bosco dove i castagneti, di ampie dimensioni, coprono buona parte della superficie mentre, solo ad alta quota, si trovano querceti e boschi misti con numerose essenze tra cui il nocciolo selvatico, l'acero, il carpino nero, il frassino, il salice, ecc. Le basse quote sono, invece, coltivate a vite e ulivo sul versante caudino, mentre su quello baianese domina la coltivazione del nocciolo.
Le risorse naturalistiche del Partenio, con i suoi paesaggi, i suoi boschi, le sue fonti, le sue acque sotterranee, i suoi rifugi, il suo patrimonio faunistico, geologico, archeologico, costituiscono un bene prezioso per i 22 Comuni che ne fanno parte. Tuttavia, le devastazioni incontrollate dovute soprattutto ad incendi, a cave, ad abbattimenti del bosco per vari scopi, a caccia indiscriminata, minano l'equilibrio naturale di una tale ricchezza.
La conformazione territoriale del Partenio, determina una vegetazione piuttosto varia con specie legate sia ad ambiente di tipo mediterraneo che di tipo appenninico. Tra le essenze più legate al clima mediterraneo, si trova il Leccio (Quercus ilex), una quercia che, sul Partenio, assume un comportamento molto particolare; esso, infatti, si spinge anche in zone alte del territorio, fino a 1000 metri di altitudine, in ambienti rocciosi.
La peculiarità del Partenio è la compresenza di specie arboree dal clima montano e dal clima mediterraneo: la Roverella, associata al Cerro (Quercus cerris), al Prugnolo, al Nocciolo (Corylus avellana), all'Olmo ligustro, all'Acero campestre (Acer campestre), Acero di Lobeliius (Acer lobelii).
Il sottobosco è ricco di Felce Maschio (Drypteris filix-mas), Asparago, Viola (Viola odorata), Angelica (Angelica sylvestris), Pungitopo, Geranio, Sassifraga (Saxifraga rotundifolia).
La maggiore zona boscata del Partenio che popola la fascia compresa tra gli 800 e i 1600 metri. È ricca di Faggi (Fagus selvatica), che popolano la fascia compresa tra gli 800 e i 1600 metri. Il faggio spesso si trova frammisto all'acero (Acer pseudoplatanus), al Salice delle capre (Salix caprea), all'Agrifoglio, al Tasso (Taxus baccata) e il sottobosco è ricco di Anemoni (Anemone appenninica), Bucaneve (Galanthus nivalis), alla Campanula (Campanula foliosa), alla Viola (Viola rechenbachiana).
La particolare conformità territoriale cui si accennava ha permesso lo sviluppo e la permanenza di varie specie di animali. Infatti gli habitat di riferimento per la fauna sono: l'ambiente umido( corsi d'acqua, stagni, sorgenti), l'ambiente forestale (bosco), l'ambiente rupestre-prativo (alta montagna, rocce, valli comprese tra i rilievi.
Si contano diverse specie di anfibi, come la Salamandra Pezzata e la Salamandrella dagli occhiali, il Tritione (crestato, volgare, italico), il Rospo, la Raganella, la Rana, di rettili come la Testuggine d'acqua, la Lucertola campestre e il Ramarro, la Tarantola e la Vipera.
Per quanto riguarda gli uccelli: nelle zone urbane e della campagna si vede il Merlo, il Codirosso,il Picchio; di notte la Civetta, il Barbagianni, la Gazza; i boschi sono abitati da altre specie quali il Gufo, la Tordela, l'Usignolo; tra rupi e rocce si trova il Corvo imperiale, il Falco pellegrino, il Gufo Reale. Complessivamente si sono individuate 130 specie di uccelli di cui 50 migratrici.
Sono invece circa trenta le specie mammifere: la Lepre, il Cinghiale, il Ghiro, il Topo, la Volpe, la Faina, la Donnola, l'Istrice, il Lupo.
Quando visitare il parco?
L'escursione del Parco del Partenio risulta di medio-bassa difficoltà per cui l'itinerario è percorribile in ogni stagione e dura circa 6 ore.
Nel periodo invernale però è consigliabile l'equipaggiamento da montagna per le frequenti nevicate Lungo il percorso c'è un riparo in caso di maltempo.
Come raggiungere il parco?
Il punto di partenza del massiccio è Pannarano, raggiungibile secondo questo itinerario: Autostrada Napoli - Roma, uscita casello Caserta Sud, direzione Benevento fino ad Arpaia, lasciato l'abitato dopo 1,5 Km, svolta a destra indicazione per Avellino, attraverso il centro di San Martino Valle Caudina.