costiera amalfitana
La Costiera amalfitana è tra le coste più belle, famose e frequentate d’Italia.
Una lingua di terra stretta tra mare e montagna attraversata da una strada tortuosa ricavata dalla roccia che tuttavia non fa desistere migliaia di turisti che in tutti i periodi dell’anno si affollano sulle sue strade per ammirare i suoi scenari indimenticabili: scogliere a picco, mare cristallino, paesi arroccati come piccoli presepi, eleganti ville immerse nel verde e abbondanti limonaie che rendono il gustoso limoncello, liquore tipico amalfitano.
Come raggiungere la costiera amalfitana:
Da Nord la Costiera è raggiungibile tramite l'A/3, uscita Angri, proseguendo poi lungo la strada provinciale per il valico di Chiunzi-Ravello e quindi lungo la S.S. 373;
da Sud tramite l'A/3, uscita Vietri sul Mare ove si imbocca la panoramica S.S. 163.
Visitare la costiera amalfitana:
Vietri è la prima gemma incastonata lungo il tratto più meridionale della rocciosa Costiera amalfitana. Il suo centro storico si adagia su un lembo di terra a terrazzo sul mare, immerso nel verde e ai piedi del Monte San Liberatore. La cittadina è famosa in tutto il mondo per la produzione di maioliche. Testimonianza di tale produzione è visibile passeggiando nel paese dove nelle piazze e nelle strade affiora in tutta la sua bellezza. Di mirabile bellezza nonché monumento più importante del paese è la Chiesa di San Giovanni Battista la cui cupola è interamente maiolicata.
Proseguendo lungo la costiera s’ incontrano i due borghi di Maiori e Minori. Sebbene più piccoli, sono pittoreschi e offrono sicuramente un paesaggio naturale affascinante.
Da Maiori inoltre sono facilmente raggiungibile alcune grotte tra cui la Grotta Sulfurea cosiddetta perché al suo interno si trova un buco nella roccia da cui fuoriesce appunto un getto d’acqua sulfurea. Suggestiva è anche la Grotta di Pandone o Pannone le cui pareti sono interamente ricoperte di muschio.
A quasi 400 metri sulla costa, arroccata sulla montagna sorge Ravello una vera perla di tutta la costiera amalfitana, un borgo elegante e raffinato immerso nel verde e caratterizzato da eleganti ville.
Nel corso del tempo Ravello per la sua bellezza e atmosfera quasi incantata ha ispirato tanti artisti: dal Boccaccio che la immortalò nel suo Decameron al musicista tedesco Richard Wagner che proprio ispirandosi al fascino dei giardini di Villa Rufolo, nel1880 delineò il quadro scenico del giardino di Klingsor, secondo atto del dramma musicale del Parsifal. Il suo panorama ora fa da sfondo, ogni estate, al festival wagneriano, tradizionale appuntamento per gli appassionati di musica.
Il pittore William Turner i cui schizzi che ritraggono la costiera sono esposti alla Tate Gallery di Londra.
Oltre a Villa Rufolo si può visitare il Duomo risalente al XI secolo e dedicato a San Pantaleone. La porta d’ingresso bronzea è divisa in 54 riquadri rappresentanti Santi e Storie della Passione di Cristo, all’interno invece, due amboni si fronteggiano a metà navata, ricchi di intarsi marmorei e di colorati mosaici. Villa Cimbrone, appartenuta a Ernest William Beckett, dal cui giardino, attraverso un sentiero si giunge al belvedere, dove si ammira una statua bronzea di Mercurio, e poi alla grotta di Eva e al tempio di Bacco in cui sono custodite le ceneri di lord Beckett. Dal Belvedere si può godere uno dei più suggestivi panorami del mondo: si può abbracciare l’incanto della costiera amalfitana ed il golfo di Salerno sino a Punta Licosa.
Infine La Chiesa di Santa Maria a Gradillo dove in passato i nobili si riunivano per discutere di affari pubblici e il Museo del corallo che raccoglie manufatti risalenti all’epoca romana fino ai nostri giorni.
Amalfi è un pittoresco borgo di pescatori incuneato fra la montagna e il mare. Durante il Medioevo è stato uno dei più potenti centri economici del Mediterraneo e successivamente repubblica marinara d'Italia.
La sua incantevole bellezza, quasi paradisiaca, è testimoniata anche da S. Quasimodo e riportata su una lapide affissa ad un antico palazzo del luogo: "Qui è il giardino che cerchiamo sempre ed inutilmente dopo i luoghi perfetti dell’infanzia, una memoria tangibile sopra gli abissi del mare, sospesa sulle foglie degli aranci e dei cedri, sontuosi negli orti pensili dei conventi ". A ricordo di quello che Amalfi ha rappresentato, sono gli arsenali dove venivano costruite le famose galee con oltre cento remi, destinate ai carichi di spezie, profumi, tappeti e stoffe preziose dai mercati d'oriente. A Palazzo Morelli, attuale sede del Comune si possono vedere le cosiddette "Tavole Amalfitane" che erano alla base delle regole del commercio di tutto il Mediterraneo.
Tra i monumenti da visitare, il Duomo, principale monumento di Amalfi che domina dall’alto di una monumentale scalinata, dedicata al patrono S. Andrea. Esso fu fondato nel secolo X e poi rifatto a fine ‘800; la sua facciata è particolarmente bella e presenta molte decorazioni: nel timpano e' raffigurato Cristo in trono tra i simboli degli Evangelisti e la podestà terrena, su disegno di Domenico Morelli. A sinistra della facciata si erge il campanile, iniziato nel 1180 e ultimato nel 1276, oggi conserva l'aspetto originario. Esso si compone di un piano di bifore e uno di trifore e culmina con la variopinta cupola maiolicata d'ispirazione araba. Della parte più antica residua la cappella detta del Crocifisso, nel cui interno è stato allestito un Museo ricco di reperti archeologici rinvenuti nella zona e di antichi arredi ed oggetti sacri. L'interno della chiesa, a croce latina e a tre navate è stato ricostruito in stile barocco e conserva affreschi, statue e altre opere d'arte di notevole interesse: si possono ammirare i dipinti di Andrea d'Asti, che ornano il soffitto della navata mediana e del transetto, la rinascimentale ancona marmorea con tre santi, la cinquecentesca tomba del vescovo Andrea d'Acunto e due amboni con decorazione musiva appartenenti alla chiesa originaria. Dal Duomo, attraverso una porta bronzea adornata di fregi e figure, si accede al Chiostro del Paradiso, anticamente utilizzato come Cimitero dei cittadini più illustri del paese. Sin dall’antichità Amalfi è famosa per la lavorazione della carta considerata la migliore in tutto il mondo. E’ probabile che gli amalfitani abbiamo imparato la lavorazione della carta dagli Arabi. Ancora oggi al museo della carta si può apprendere tutto il percorso di sviluppo di questa lavorazione. Infine Amalfi è famosa anche per le sete lavorate con cura e precisione da precisi e accurati artigiani locali, che conservano viva una tradizione antichissima e il limoncello, con il suo caratteristico sapore ottenuto grazie alla spremitura dei limoni verdi della costiera.
A soli 5 km da Amalfi, nell'incantevole baia di Conca dei Marini, un piccolo borgo di pescatori, si trova la grotta dello Smeraldo scoperta nel 1932 da un pescatore. Il suo nome si deve alla particolare colorazione assunta dall'acqua nel riflettere la luce che penetra attraverso le rocce. All'interno la cavità ha una dimensioni di circa 30 m per 60, con un'altezza massima di 24 m.
L’escursione al suo interno avviene in barca, dura circa 30 minuti durante i quali si può assistere ad un vero spettacolo della natura: sottili stalattiti e formazioni di stalagmiti che fuoriescono dal mare e si congiungono alla volta il tutto in un’atmosfera dai toni brillanti del verde e dell’azzurro. Suggestivo inoltre è l'originale presepe subacqueo in ceramica collocato sul fondale a circa 4 metri di profondità.
Positano posta alle falde meridionali dei Monti Lattari gode di una posizione invidiabile e di tutti i vantaggi di un clima mite ed asciutto.
Il paese si presenta come una cascata di case che dalla montagna degrada verso il mare in un intersecarsi di violetti e gradinate punteggiate di negozi, botteghe, laboratori artigianali, ristoranti e caffè attraverso cui è possibile passeggiare e respirare un’atmosfera quasi magica.
Le origini di Positano, come quelle di tante altre città, si perdono nella notte dei tempi e come spesso accade, alla mancanza di dati si sopperisce ricorrendo alla leggenda: si narra infatti che Positano fu fondata dal il dio del mare Nettuno per amore della ninfa Pasitea.
La maggior parte dei suoi monumenti risalgono al XVIII secolo. La chiesa di Santa Maria Assunta, nei pressi della spiaggia, in Piazza Flavio Gioia è sormontata da una magnifica cupola maiolicata a mosaico ed ospita alcune notevoli opere d'arte tra le quali una stupenda opera di Fabrizio Santafede del XVI secolo che rappresenta Circoncisione, e una tavola in stile bizantino del XIII secolo, raffigurante una Madonna col Bambino. Di grande interesse, inoltre, il campanile, che presenta un bassorilievo medioevale raffigurante un mostro marino, alcuni pesci e una volpe, probabilmente a sottolineare la doppia anima degli abitanti della costa, per meta' contadini, per meta' marinai.
Non si può passeggiare a Positano senza ammirare i capi d’abbigliamento la cui produzione a partire dagli anni cinquanta ha reso la costiera famosa in tutto il mondo.
Si spazia dai tipici indumenti per il mare, parei, copricostume, borse e bermuda, ai capi da pomeriggio o da gran sera, fino ai particolarissimi abiti da sposa. Fantasie allegre e luminose, colori brillanti e impiego di tessuti assolutamente naturali, lino, garza o cotone, caratterizzano la moda di Positano.