velia scavi archeologici

Velia, l'antica Elea, risale al 540 a.C. quando fu fondata dai Greci Focei.

L’area occupata dall’antica città si estendeva su un promontorio che un tempo lambiva il mare. Sul promontorio un tempo sorgevano sia edifici pubblici che sacri. Successivamente, a sud del promontorio, si sviluppò il centro cittadino dove furono edificati i due quartieri con cerchie murarie indipendenti che si univano a quella che cingeva l’acropoli. Tali quartieri erano attraversati da una strada che correva in direzione nord-sud e terminava con due porte: Porta Marina Nord e Porta Marina Sud. Il quartiere meridionale è il più antico.

Le strutture in buono stato di conservazione che è possibile ammirare sono i resti del porto, il pozzo sacro, e, più in alto, l'anfiteatro, la chiesa paleocristiana, la Torre Angioina e la Porta Rosa.
Porta Rosa fu rinvenuta nel 1964 e completamente restaurata nel 1971.

La porta risale al IV secolo a. C. e costituisce la più rilevante scoperta archeologica avvenuta a Velia. Essa e l'unico esempio di arco a tutto sesto della Magna Grecia pervenuto in perfetto stato di conservazione che metteva in comunicazione i quartieri settentrionale e meridionale della città. L’arco è costruito in conci radiali senza malta; la pietra è tufo compatto e tenero al taglio. I filari sono undici, per cui il sesto blocco è la chiave di volta posto al centro dell'arco ed ha la funzione di tener ferme le altre pietre.
Il Castello Normanno risale al XIII sec. attorno al quale si sviluppò il centro abitato medievale.

Il Pozzo Sacro risale al III sec. a. C.ed era dedicato forse al dio dell'amore. In esso venivano gettate delle monetine votive da parte delle persone che sbarcavano in questa città o da parte di chi partiva da essa.